pro loco san giorio di susa

CHI SIAMO

L'Associazione Turistica Pro Loco San Giorio di Susa fu costituita in data 17 giugno 1989 eleggendo come Presidente il sig. Renzo Durandetto che resterà ai vertici dell'Associazione sino a novembre 2013.

A partire dall'anno successivo la Pro Loco di San Giorio assiste ad un scambio tra i vertici dell'associazione, eleggendo Monica Bar come Presidente.

Ad oggi il direttivo risulta così composto:

MONICA BAR (Presidente)

MATILDE TOMASSONE (Vicepresidente)

MARCO FACCIUTO (Segretario)

MAURA BAR (Tesoriere)

Tra i consiglieri poi:

MARCO BECCHIO

MARINA GARDA

MARTA LUCREZIA SCIOSCIA

 

 

il nostro territorio

 

A partire dal 2001 la Pro Loco di San Giorio diventa altresì referente ufficiale del Gruppo Folkloristico di San Giorio di Susa, elemento attivo nella Festa Patronale di San Giorgio Martire, in modo particolare della "Soppressione del Feudatario", rievocazione storico-leggendaria che prende vita sugli spalti del castello ogni anno nella domenica più vicina al 23 aprile.

Negli stessi anni entrano a far parte della Pro Loco anche la Corale del Gruppo Folkloristico diretta dal sig. Sergio Pognant Gros e la "Compagnia Teatrale LA MALVA" diretta dalla sig.ra Marialina Bellone.

A partire dal 2006 nascono poi, a cura della Pro Loco, dei corsi di danza che diventano quanto prima un vero e proprio Gruppo di Danza Moderna che nel 2012 prenderà il nome di "SHOW DANCE" diretto da Marta Scioscia in collaborazione con Monica Bar.



Il Comune di San Giorio di Susa, sito a 435 m sul livello del mare, si estende su una superficie di 19,69 kmq sulla destra orografica della Dora Riparia.
Paese fortemente sparso, distribuisce i suoi 1020 abitanti tra il capoluogo e le 27 borgate alpine, di cui nove abitate stabilmente: Malpasso, Balma, Martinetti, Viglietti, Pognant, Grangia, Pianfrè, Garino, Garda.
Sono poi molte le borgate che tornano ad animarsi nei mesi estivi: Città, Travers a Mont, Cortavetto, Adrit, Bonetto, Airassa, Re, Bonino, Ravoira, Durand, Pian Vernetto.
Il comune di San Giorio si trova in una zona altimetrica compresa tra i 306 m della fondovalle e i 2801 m della punta Cristalliera. La sua zona vegetazionale passa dalla submontana (300-1000) alla montana vera e propria (900-2000 m): pertanto vi crescono la quercia del castagno, insieme al faggio e dalle conifere. La particolare esposizione a nord-est, unito ad una certa abbondanza d’acqua ed ad un discreto soleggiamento invernale, hanno creato uni micro clima che favorisce la rigogliosi età della vegetazione.
Tra le specie vegetali più diffuse, un posto di rilievo lo riveste il castagno, ma il territorio sangioriese è altresì assai ricco di latifoglie e di conifere, tra cui primeggia il pino silvestre.
Di primo piano anche il patrimonio faunistico, con la presenza rilevante di uccelli (tordi, cardellini, merli, picchi, civette), roditori (scoiattoli, marmotte), lepri ed ungulati (caprioli, cervi, cinghiali).

un po' di turismo...

I Monumenti

Il Castello medievale si pone ad emblema del paese; costruito con scapoli di pietra grezza, calcescisti e gneiss, viene fatto risalire al secolo XI, anche se il sito precedentemente si ritiene fosse già occupato da un oppidum romano, a sua volta succeduto ad un fortilizio pre romano. L’intera costruzione comprendeva il Castello Inferiore, di più modeste proporzioni, del quale tuttavia non restano che alcune rovine, tra cui uno spigolo della torre quadrata e di muri perimetrali del corpo centrale, privi di merli. Rimane ancora tutt’oggi intatta l’imponenza del Castello Superiore, costituito dalla Torre Rotonda e dal Maschio. La Torre rappresenta la parte più antica della fortificazione ed è quella che meglio ha resistito all’usura del tempo, mentre il Maschio, che risale al 1300, consisteva in una torre quadrata di 26 metri, di cui oggi rimangono pochi resti.
Addossati al castello si possono ancora notare i resti delle antiche Mura di Cinta che si sviluppavano per una lunghezza complessiva di 500 metri.
A valle del castello, al di fuori della cinta muraria e a ridosso del complesso parrocchiale, si erge la Domus Fortis o Casaforte che risale al XIV secolo e che è orlata di merli ghibellini, a coda di rondine, a differenza di quelli del castello che sono guelfi, ovvero quadrati e ciò avvalora la tesi secondo la quale tre feudatari di San Giorio, ci furono quelli fedeli al Papa e quelli fedeli all’imperatore.
Il Castello e la Casaforte costituiscono, con il Campanile Romanico dell’XI secolo, con la Cappella di San Lorenzo (detta del Conte) e con il Monumento Nazionale di piazza Velino del secolo XIV il Pentagono monumentale di San Giorio.
La cappella di San Lorenzo, 1328, sede distaccata del Museo Diocesano di Arte Sacra di Susa, è inserita a pieno titolo dei circuiti turistici e religiosi della Valle di Susa. Restaurata del 2000 offre ai visitatori, con i suoi affreschi ben conservati, uno spaccato di storia, arte e religiosità medievale.
Adiacente al lato sud esiste una roccia coppellata di epoca celtica di grande interesse. È aperta al pubblico con visite guidate nei pomeriggi festivi da aprile a ottobre.
Un affresco del 400, raffigurante San Giorgio che vince il drago, arricchisce la facciata della Cappella di San Sebastiano.
La Chiesa Parrocchiale, dedicata a San Giorgio Martire ed edificata nel secolo XI e XII, poi successivamente ampliata nel 1836 e restaurata del 1983-84, conserva la Pala d’altare, dipinta da Bartolomeo Giuliano del 1852; della Chiesa Parrocchiale si può anche ammirare la Vetrata policroma sopra l’Orchestra, realizzata nell’anno Santo 1950 con il tema di San Giorgio che trafigge il Drago e libera la fanciulla. San Giorgio trionfante tra gli angeli è invece rappresentato dal Morgari nell’affresco sulla volta della navata centrale della Chiesa, sempre della Chiesa Parrocchiale suggestivo è l’angolo in cui capeggia il Confessionale e Pulpito Settecentesco.
A lato della parrocchia si può inoltre scorgere la Porta dl’Ort, risalente al XIII secolo.
Motivo di richiamo sono le numerose e caratteristiche Cappelle Montane, tra cui Sant’Anna a Città.
Ricco e variegato il patrimonio di piloni votivi, fontane e lavatoi, dislocati su tutto il territorio comunale.

Itinerari

San Giorio, con il suo centro storico, sia offre a mèta di quel turismo minore che deve essere scoperto o riscoperto.
Ma San Giorio può altresì divenire punto di partenza di itinerari escursionistici. È infatti possibile dedicarsi alla visita dell’antica architettura rurale delle borgate alpine, oppure immettersi nel verde curato dei Castagnetti da frutto, in località note ovunque per la produzione delle pregiate Marrone come Boarda e Finetta, oppure ancora ripercorre le vie degli scalpellini attraverso le cave, ormai in disuso di Comba Carobone e Bellando.
Salendo in automobile sino ai 1100 m della borgata Adret all’escursionista si presentano numerose possibilità di ascesa, all’interno del Parco naturale Orsiera Rocciavrè. Passando dai case di Passet si giunge ai 1390 m del rifugio GEAT Val Gravio; di qui si può salire all’Alpe Mustione a quota 1670 m, passare ai 2231 m di Colle del Vento ed avventurarsi nelle salite alla Punta di Costabruna (2401 m) e al Monte Pian Real (2617 m); sempre partendo dalla rifugio GEAT e passando per Mustione si raggiunge l’Alpe del Piano delle Cavalle a 2054 m; qui si può optare per la salita alla Punta del Villano (2643m) e alla Punta Pian Paris a 2738 m, oppure per l’ascesa ai 2735 m della Punta Malanotte sino a spingersi ai 2801 m della Punta Cristalliera, vetta più alta sul territorio comunale.
In automobile è altresì possibile raggiungere i 1235 m di Travers a Mont e di qui a piedi si aprono nuove itinerari: passando per le case Arbrun e la borgata Pois si può risalire la cresta di Punta Rossa a 1720 m e poi salirà ai 2074 m del Monte Cormetto: sempre da Travers a Mont in direzione Pian Cervetto si accede al Rifugio Amprimo 1385 m e di qui al Rifugio Toesca 1710 m, continuando in direzione bergeria Balmerotto a 2120 m si può ascendere ai 2560 m del Colle del Sabbione e poi verso est e alle già citate cime Pian Paris, Malanotte e Cristalliera: verso ovest invece si sale ai 2341 m della Punta di Gavia e ha ai 2852 m della Punta Rocca Nera.
Sempre all’interno del parco Orsiera Rocciavrè ci si può far attrarre dal fascino delle incisioni Rupestri, risalenti alle ultime fasi dell’Età dei Metalli, 1000 a.C.: le più famose sono le Incisioni del Gravio a 1380 m nei pressi della Rifugio Geat, ma altri incisioni (coppelle, graffiti, croci) si possono ammirare ai 600 m di Comba Carbone, ai 1100m. dell’Adrit, ai 1280 dei Passet, ai 1300m della Combassa e ai 1312 dei Pois.